Limiti al denaro contante, il commercialista Lamberto Mattei: “idiosincrasia incomprensibile e dannosa”

Roma – Con decorrerenza primo gennaio 2020 e fino al 31 dicembre 2021 il divieto per l’utilizzo del contante è fissato a 2.000 euro. A decorrere dal primo gennaio 2022 il divieto scatta a 1.000 euro. È la soglia confermata nell’ultima bozza del decreto fiscale in materia di modifiche al regime di utilizzo del contante.

La norma, spiega la relazione illustrativa, introduce modifiche volte a ridurre progressivamente la soglia. Lo fa secondo una logica transitoria spalmata sul prossimo biennio, dapprima a 2.000 euro e successivamente a 1.000 euro. Così limita le transazioni in denaro contante che possono essere effettuate al di fuori del circuito degli intermediari bancari e finanziari abilitati.

La norma vigente prevede il divieto di trasferire denaro contante e titoli al portatore in euro e in valuta estera per un valore complessivamente pari o superiore a 3.000 euro. La disposizione, si legge nella relazione tecnica, non produce nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, essendo peraltro assistita da una regime transitorio capace di neutralizzare qualsiasi effetto a regime.

“Può essere giusto incentivare i pagamenti con i sistemi elettronici – commenta il commercialista Lamberto Mattei – ma questa idiosincrasia verso il contante è incomprensibile e soprattutto dannosa per la collettività nazionale”.