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Partite Iva, in ripresa aperture nel 2021

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ROMA – Sono stati pubblicati  i dati delle partite Iva relativi a tutto il 2021 e quelli riguardanti il quarto trimestre 2021. Il dato complessivo indica 549.500 nuove partite Iva aperte, quello trimestrale 106.400. Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha elaborato la consueta sintesi distinta per natura giuridica, ripartizione territoriale, settore produttivo, ripartizione di genere, resa nota con due diversi comunicati di oggi, 10 febbraio 2022.

Quarto trimestre 2021
Segno positivo per le nuove aperture di ottobre, novembre e dicembre dello scorso anno che registrano un + 106.400. Fra queste il dato più rilevante riguarda le persone fisiche con il 60,7 per cento. Seguono le società di capitali con il 28,7%, le società di persone con il 4,2%, i non residenti e “altre forme giuridiche” con il 6,4 per cento. Rispetto allo stesso periodo del 2020 le persone fisiche mostrano un -2,2% mentre le altre forme giuridiche hanno registrato dei notevoli aumenti (+23,4% dei non residenti, +14,8% per le società di capitali e +8,2% per le società di persone).

Si conferma il trend della ripartizione territoriale, con il 45,3% situato al Nord, il 23% al Centro e il 31,2% al Sud e Isole. Le aperture più consistenti sono avvenute in Friuli Venezia Giulia (+28,8%), segue il Lazio (+18,3%) e la provincia autonoma di Trento (+14,9%). Segno meno, invece, per il Veneto (-17,8%), Molise (-11,2%) e Sicilia (-10,6%).

Tra i settori produttivi, è sempre il commercio ad avere il maggior numero di partire Iva aperte con il 22,4% del totale, seguito dalle attività professionali (13,6%) e dal settore edile (12,8%) che, rispetto al quarto trimestre del 2020, registra un notevole incremento di aperture (+42,4%). In espansione le attività artistiche e sportive (+34,6%) e la ristorazione (+28,3%). Decrescono sanità (-38,3%), agricoltura (-13,3%) e servizi di comunicazione (-2,8%).
Stabile anche la ripartizione di genere. Circa il 64% delle aperture è avviato dai maschi. Il 46,1% dai giovani fino a 35 anni ed il 31,7% da soggetti appartenenti alla fascia dai 36 ai 50 anni. Rispetto al corrispondente periodo del precedente anno, la classe dei più giovani e quella dei più anziani hanno avuto una diminuzione di aperture (-6,7% la più giovane), invece le classi intermedie segnano un incremento (+3,4% per quella da 36 a 50 anni). Con uno sguardo al Paese di nascita degli avvianti, il 21,5% delle aperture è operato da un soggetto nato all’estero. Infine, nel periodo in esame 38.049 soggetti hanno aderito al regime forfetario (pari al 35,8% del totale delle nuove aperture).

Dati complessivi del 2021
Lo scorso anno ha visto circa 549.500 nuove partite Iva aperte (+18,2% in confronto all’anno precedente). Il 67,2% riguarda le persone fisiche, il 21,6% le società di capitali e solo il 3,3% da società di persone. i dati mostrano un generale aumento delle aperture per le società di capitali e di persone e un rilevante aumento pari a + 185,6% di partite Iva avviate da soggetti non residenti (+185,6%), connesso alla crescita del settore delle vendite online.
Riguardo alla ripartizione territoriale, abbiamo il 47% di nuove aperture localizzato al Nord, il 21% al Centro e il 31,2% al Sud e Isole. Gli aumenti più consistenti si sono registrati in Friuli Venezia Giulia (+48,4%), Lombardia (+37,7%), e in Veneto (+29%), il più contenuto in Valle d’Aosta (+2,8%).
Nella classificazione per settore produttivo, ancora il commercio fa da padrone con 22,8% di aperture seguito dalle attività professionali (17,3%) e dall’edilizia (10,6%). Rispetto al 2020 quasi tutti i settori principali sono in attivo: +34,2% per il commercio, +29,8% per le attività immobiliari e +28,9% per le costruzioni. Solamente la sanità mostra una leggera flessione degli avviamenti: -3,6%, dopo il forte incremento registrato nel 2020.
Per quanto riguarda le persone fisiche, il 62,2% di aperture sono state operate da parte dei maschi. Il 48,4% è stato avviato da giovani fino a 35 anni e il 30,7% da soggetti nella classe 36-50 anni. Circa il 18% degli avvianti è nato all’estero.
Da segnalare, infine che il 2021 ha visto 239.203 adesioni al regime forfetario (anziché al regime fiscale ordinario), con un aumento dell’11% in confronto al 2020; tali adesioni rappresentano il 43,5% del totale delle nuove aperture di partita Iva.

Sdebitalia a Roma con il commercialista Lamberto Mattei: “partire dai traguardi e non dai vincoli” con la Costituente del contribuente

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Milano – Si è svolta a Roma presso il Ministero delle Finanze la seduta della Costituente del Contribuente sul tema: “Partire dai traguardi e non dai vincoli“. Il commercialista Lamberto Mattei ha partecipato come Sdebitalia Italia ai lavori nei quali è stato dapprima tracciato un quadro dello stato dell’arte, con una apprezzata relazione del prof. Orlando Formica. “E’ stata una ulteriore occasione utile per introdurci sempre di più nella tutela del contribuente con una rete che sta funzionando a livello nazionale, ha spiegato alla stampa il commercialista Lamberto Mattei, e stiamo lavorando sulla identificazione del “Soggetto attivo” che produce, lavora, risparmia, consuma. Il progetto Costituente del Contribuente  è un’ idea del prof. Orlando Formica, figura istituzionale Garante del Contribuente per la regione Valle d’Aosta e concretizzatosi nel contributo propositivo di vaste rappresentanze nazionali economico-sociali e dell’Amministrazione Finanziaria. Il lavoro di elaborazione  – spiega ancora il commercialista Lamberto Mattei – si svolge a Roma presso il Dipartimento dell’Economia e delle Finanze (Ministero dell’Economia e delle Finanze) ed è una qualificata struttura della Pubblica Amministrazione Centrale. In particolare  la figura del Prof. Formica è garanzia istituzionale per tutti noi operatori del settore e per i contribuenti stessi. Con la Costituente del contribuente, si è creata una organizzazione mediana che sta ponendo le basi per diventare un supporto fondamentale a livello ministeriale ed economico finanziario italiano e noi, ovviamente ci siamo”. 

Ma ecco i 23 capitoli che costituiscono il corpo di un lavoro (il primo in Europa) che ha dato voce ed ascolto ad imprese e famiglie: 1) Il sistema finanziario pubblico e quello economico privato composto da persone, beni e rapporti giuridici; 2) La terza rivoluzione: globalizzazione e tecnologia; 3) Finanza e tecnologia, le nuove monete del potere economico cosmopolita; 4) Geo-economia e mercati aperti; 5) Produzione e redistribuzione del reddito nazionale; 6) La funzione sociale dell’impresa; 7) La decomposizione della classe operaia, le emergenti leve nel mercato del lavoro; 8) Potenzialità locali e circuiti globali; 9) Meccanismi premiali per le piccole imprese e passaggi generazionali; 10) La promozione dell’esportazione nei Paesi emergenti; 11) Salvaguardia dei risparmiatori, flussi di liquidità nell’economia reale; 12) Trasferimento della conoscenza dalla scienza all’economia; 13) Il capitale umano, fare crescere le persone; 14) Avanza il presentismo: il singolo diviene misura delle cose; 15) La riforma del terzo settore; 16) L’economia circolare: benefici e nuove occupazioni; 17) Disaffezione verso il fisco: scontro tra necessità pubbliche e bisogni privati; 18) Il peso del contenzioso; 19) Distinzione tra evasore e debitore; 20) La forza di milioni di partite IVA; 21) Un nuovo continente il web. La forza dell’intelligenza artificiale; 22) Riannodare sviluppo economico e sociale senza distruggere l’eredità positiva della globalizzazione espansiva quale volano per il made in Italy; 23) Risorse per i giovani ed un “Ministero della vecchiaia”. Il prof. Formica dichiara: ”Recependo le indicazioni e le elaborazioni enunciate nel corso delle sedute, ora sto provvedendo alla materiale redazione del testo con il proposito di presentarlo, nelle sedi competenti, il prossimo maggio. Ci sarà, poi, un secondo percorso che concerne il Contribuente come Soggetto passivo, quello gravato da imposte, tasse, contributi, cioè quel peso che intacca patrimoni, redditi e risorse varie . Sarà la parte più difficile perché si tratterà di mandare impulsi a Parlamento e Governo per una riforma fiscale generale volta a permeare il sistema economico anche per renderlo competitivo nel mercato globale”. Siamo scesi dalle ”alte cime valdostane”, portando lo spirito della gente di montagna che passo dopo passo, senza protagonismi e luci accecanti, vuole consegnare un progetto costruito  dal basso”.