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Ottobre 2023

Entrate: Mef, +4,1% nei primi otto mesi del 2023

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ROMA – Il Ministero dell’economia e delle finanze ha reso noto che nei mesi gennaio-agosto 2023 le entrate  tributarie e contributive sono state rispettivamente pari a 356.999 milioni di euro e 174.667 milioni di euro, registrando una variazione complessiva del +4,1% (+21.659 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tale andamento è in linea con quanto già indicato nella NADEF e incorporato nel calcolo dei tendenziali contenuti nel suddetto documento.

Lavoro sportivo, Lamberto Mattei: “pubblicata circolare dell’Ispettorato Nazionale”

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Roma 30 Ottobre 2023 – L’Ispettorato Nazionale del Lavoro con una specifica circolare la n. 2 del 25 ottobre u.s.  ha  di fatto fornito le prime indicazioni al personale ispettivo, in seguito al riordino e alla riforma in materia del lavoro sportivo, per gli enti sportivi professionistici e dilettantistici, in vigore dal 1° luglio 2023, visto il D.Lgs n.36 2021 in attuazione dell’Art. 5 della legge 8 agosto 2019, n.86, modificato dal D.Lgs. n.120 del 2023.

La circolare riportando l’art. 25 del D.Lgs. n. 36/2021, riprende in sostanza, sostiene l’Asi,   quanto viene stabilito dalla norma in merito ai  lavoratori sportivi,  “l’allenatore, l’istruttore, il direttore tecnico, il direttore sportivo, il preparatore atletico e il direttore di gara che, senza alcuna distinzione di genere e indipendentemente dal settore professionistico o dilettantistico, esercita l’attività̀ sportiva verso un corrispettivo (…) è lavoratore sportivo ogni altro tesserato (…) che svolge verso un corrispettivo (…) le mansioni rientranti, sulla base dei regolamenti tecnici della singola disciplina sportiva, tra quelle necessarie per lo svolgimento di attività̀ sportiva, con esclusione delle mansioni di carattere amministrativo-gestionale. Non sono lavoratori sportivi coloro che forniscono prestazioni nell’ambito di una professione la cui abilitazione professionale è rilasciata al di fuori dell’ordinamento sportivo e per il cui esercizio devono essere iscritti in appositi albi o elenchi tenuti dai rispettivi ordini professionali”.

“Siamo di fronte ad un documento abbastanza esaustivo – commenta il dottore commercialista Lamberto Mattei” – un atto dovuto che fornisce chiarimenti applicativi ad una molteplicità di punti particolarmente degni di nota. Il nostro team è  al lavoro per valutare gli effetti della circolare e per continuare ad elaborare proposte al governo migliorative”.

Di seguito la circolare integrale consultabile e/o scaricabile

Circolare-INLn.-2-del-25-10-2023

 

Bozza manovra, Lamberto Mattei: “previsti pignoramenti lampo con prelievi diretti dai Conti correnti”

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Roma –  Il sistema dei pignoramenti sarà velocizzato, e questo avverrà consentendo al fisco di prelevare i soldi direttamente dai conti correnti dei contribuenti debitori. Questo vuol dire che l’Agenzia delle Entrate Riscossione avrà accesso diretto ai conti e potrà effettuare pignoramenti lampo senza più dover aspettare i tempi dei debitori e chiedere informazioni agli istituti di credito degli stessi. E’ quanto prevede la manovra del governo. Ovviamente  il debitore deve essere informato del pagamento, altrimenti questo non sarà considerato valido: la notifica deve pervenire al debitore entro e non oltre 30 giorni dalla notifica inviata all’istituto di credito presso cui lo stesso detiene il conto corrente da cui saranno prelevati i soldi.

Stando a quanto riportato nell’articolo 23 della bozza di legge di bilancio 2024, le novità a contrasto dell’evasione saranno numerose, e prevederanno anche la razionalizzazione delle procedure di compensazione dei crediti e di pignoramento.

Salgono le aliquote delle ritenute sui bonifici effettuati per detrazioni da bonus edilizi (dall’8% all’11%) e quelle relative alle attività finanziarie o immobili ubicati all’estero (l’Ivafe va dal 2% al 4% e l’Ivie passa dallo 0,76% al 1,04%). Inoltre i crediti INPS potranno essere utilizzati solamente con F24 telematici e solo dopo aver inviato la dichiarazione dei redditi.

Per quanto riguarda i contribuenti con importi a ruolo scaduti o avvisi di accertamento esecutivi per imposte erariali che superano i 100.000 euro, questi non potranno più effettuare compensazioni.

Sul tema di  compensazioni, invece, la nuova legge di bilancio prevede una stretta a livello generale, che riguarderà i maxi debitori, e una ad hoc per i contributi previdenziali INPS. I contribuenti che hanno accertamenti esecutivi e iscrizioni a ruolo complessivamente superiori a 100.000 euro non potranno più avvalersi della compensazione, mentre la compensazione dei crediti maturati a titolo di contributi INPS potrà essere utilizzata a partire da 10 giorni dopo la presentazione della dichiarazione dei redditi.

I datori di lavoro non agricoli potranno usufruire della compensazione a partire da 15 giorni dopo la scadenza del termine mensile per la trasmissione telematica dei dati sulle retribuzioni. Al contrario, i datori di lavoro agricoli potranno utilizzare la compensazione dalla data di scadenza del versamento relativo alla dichiarazione di manodopera agricola da cui il credito emerge.

Contributi edilizi, focus con il commercialista Lamberto Mattei

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ROMA – Per quanto riguarda gli  interventi edilizi realizzati nel 2023 è possibile richiedere entro il 31 ottobre 2023 un contributo a fondo perduto. Esattamente, chi può presentare la richiesta e in quale misura viene concesso il contributo? Una domanda che molti utenti pongono e alla quale risponde il dottore Lamberto Mattei:

Il contributo a fondo perduto in questione  è quello previsto dal decreto legge n. 176/2022.  Consiste nell’erogazione di una deeterminata somma da corrispondere in  favore dei contribuenti che nel 2023 hanno sostenuto spese per interventi edilizi detraibili dall’Irpef con la percentuale del 90% (Superbonus), a condizione però che si trovino in determinate condizioni reddituali.

I requisitisono stati stabiliti con il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 31 luglio 2023. In pratica, il contributo spetta alle persone fisiche che:

  1. al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arte o professione, sostengono spese per gli interventi indicati nell’art. 119 del decreto legge n. 34/2020 (comma 8-bis, primo e terzo periodo)
  2. hanno avuto un reddito nel 2022 non superiore a 15.000 euro (per la sua determinazione va fatto riferimento a quanto indicato nel comma 8-bis.1 dello stesso articolo 119)
  3. sono titolari (alla data di inizio dei lavori), anche per quota, del diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’immobile oggetto dell’intervento (per gli interventi effettuati dai condomini, sull’unità immobiliare facente parte del condominio).

L’immobile oggetto di intervento deve peraltro  essere adibito (alla stessa data di avvio dei lavori o, al più tardi, alla data di termine dei lavori) ad abitazione principale.

Aumentano le entrate tributarie e contributive: nei primi otto mesi 2023 +4,1%

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Roma 18 ott 2023  – Il dipartimento delle Finanze e la Ragioneria generale dello Stato, hanno redatto, il rapporto sull’andamento delle entrate tributarie e contributive nel periodo gennaio-agosto 2023. I primi otto mesi dell’anno, che mostrano una crescita di 21.659 milioni di euro (+4,1%) rispetto allo stesso periodo 2022, riflettono la variazione positiva delle entrate tributarie, già rilevata nel bollettino diffuso lo scorso 6 ottobre.

I dati del report, rispetto al richiamato bollettino, come di consueto, includono anche i principali tributi degli enti territoriali, le poste correttive e il gettito contributivo. In particolare, gli incassi contributivi nei primi otto mesi del 2023 sono risultati pari a 174.667 milioni di euro, in aumento di 5.181 milioni (+3,1%) rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.

L’Inps gioca il ruolo principale, contabilizzando entrate in aumento di 4.759 milioni di euro rispetto al 2022 (+3,1%), per effetto sia dell’andamento dei contributi del settore privato (+3,8%) che di quello degli incassi delle gestioni dei lavoratori dipendenti pubblici, i quali fanno segnare un aumento dell’1,9% se confrontati con il corrispondente periodo dell’anno precedente.

Le entrate contributive degli enti previdenziali privatizzati, invece, risultano pari a 7.213 milioni di euro, in aumento del 2,4 per cento.

Il grafico ascendente delle entrate tributarie e contributive, fanno sapere dal dipartimento delle Finanze, è in linea con quanto già indicato nella Nadef (Nota di aggiornamento al documento di Economia e Finanza) e incorporato nel calcolo dei tendenziali contenuti nello stesso documento.

Artigianato a Roma, Lamberto Mattei: “urge attuazione di progetti di riscoperta e valorizzazione”

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ROMA 16 OTT 2023 – FaròArte ha proposto la modifica della Legge Regionale del Lazio n.3/2015 concernente la tutela, la valorizzazione e lo sviluppo dell’Artigianato nel Lazio.

Il  Consorzio Cooperativo si è costituito  nel 2011 intorno ad un nucleo selezionato di Operatori dell’Eccellenza Artigiana – rappresentativo di oltre 30 Discipline Artistiche e Creative, dalla Pittura alla Scultura, dall’Oreficeria alla Ceramica, dal Mosaico all’Affresco, dal Design alla Fotografia, … –  e della Comunicazione Culturale, ha tra le finalità quella di sviluppare un Polo aperto, progressivo e partecipato di aggregazione e di avanguardia dei Maestri Artigiani e dei Nuovi Talenti per promuovere in chiave di Tradizione@Innovazione – contaminazione feconda a ciclo storico continuo – la piena valorizzazione del Saper Fare Artigiano, Artistico, Creativo ed Etno-Culturale.

 

 

 

Di seguito al link il testo originale con le proposte di modica, consultabile o scaricabile in PDF

Proposte-di-Modifica-L.R.-3_2015 Scaricabile eo consultabile

Roma, Lamberto Mattei: “momento storico assurdo urge rilancio dell’artigianato con idee innovative”

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ROMA – Interessante trasmissione quella di ieri su Istituzioni e Cittadini, dove il dottore commercialista è stato ancora una volta ospite protagonista, unitamente agli architetti Carlo D’Aloisio Mayo e Nisio Magni. Diretta anche sul canale 83 di Teleromadue. Il noto commercialista romano Lamberto Mattei, ha esordito nel suo primo intervento con una relazione realista rispetto alla storia di Roma, evoluzioni nel centro storico e la situazione attuale delle attività produttive.Il settore dell’artigianato è in crisi, ma servono nella capitale azioni di forte rilancio. “Stiamo vivendo un momento storico assurdo, urge un serio rilancio dell’artigianato con l’attuazione di idee innovative, e consentire soprattutto ai giovani di imprendere e di aprire nuove attività”.

 Il centro storico ha perso moltissime attività di settore, molti titolari sono andati in quiescenza e non sono stati sostituiti da subentri. I dati, illustrati poi dagli architetti hanno evidenziato con l’ausilio di specifiche slide. 

Mattei ha centrato anche l’esigenza di riportare l’arte, attraverso la creazione di un contenitore unico, che sia riferimento per  l’attuazione di  idee innovative. Di seguito al link si può comunque seguire lo streaming della trasmissione che vede Roma protagonista, sotto una angolazione diversa. “Noi tecnici – spiega Lamberto Mattei durante una intervista rilasciata agli Uffici Stampa Nazionali – abbiamo il dovere non solo di parlare di questi argomenti, ma di proporre concrete forme attuative. Serve una sinergia con le istituzioni le quali devono recepire le esigenze rappresentate analiticamente e con dati alla mano, solo in questo modo riusciremo a dare un contributo fattivo, anche piccoli tasselli che messi insieme però potranno costituire un nuovo mosaico per il futuro”.

 

 

 

 

Extraprofitti, rimodulata la tassa con la modifica al decreto Omnibus

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Roma – La modifica più significativa, rispetto al Dl n. 104/2023 (decreto” Omnibus”), arrivata con legge n. 136 del 2023, di conversione del decreto legge, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 9 ottobre, riguarda la tassa sugli extraprofitti delle banche, che viene rimodulata in modo che gli istituti di credito possano evitare di pagarla, destinando un importo pari a due volte e mezzo il valore dell’imposizione per rafforzare il proprio patrimonio. L’importo massimo del tributo passa dallo 0,1% allo 0,26% degli attivi, ma sono esclusi i titoli di Stato. Infine, i servizi erogati ai clienti non potranno subire rincari per effetto dell’adempimento del detto onere.

Articolo 5 – Credito d’imposta R&S nel settore della microelettronica
La legge non apporta modifiche di rilievo rispetto al decreto legge e riconosce un credito d’imposta alle imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, che effettuano investimenti in progetti di ricerca e sviluppo relativi al settore dei semiconduttori. La nuova norma dispone che il credito può essere (e non deve essere, come prevedeva il Dl n. 104/2022) certificato adottando le stesse regole che si applicano al “bonus ricerca e innovazione” (articolo 23, Dl n. 73/2022).
I criteri di assegnazione e le procedure applicative della nuova agevolazione saranno individuati da un decreto emesso dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, di concerto con il titolare del dicastero dell’Economia e delle Finanze.
La disposizione di nuovo conio prevede, inoltre, l’istituzione, presso il Mimit, di un comitato tecnico permanente per la microelettronica, che svolge funzioni di coordinamento e monitoraggio dell’attuazione delle politiche pubbliche nel campo della microelettronica e della catena del valore dei semiconduttori, anche al fine di prevenire e segnalare eventuali crisi di approvvigionamento.

Articolo 24 – Misure in materia di incentivi per l’efficienza energetica
La disposizione contenuta nella legge conferma lo slittamento dal 30 settembre al 31 dicembre 2023 del Superbonus 110% per i soli interventi effettuati da persone fisiche, su unità immobiliari unifamiliari, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni, a condizione che alla data del 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo, computo nel quale possono essere compresi anche i lavori “non agevolati”.

Articolo 25 – Crediti d’imposta non utilizzati derivanti da cessioni o sconti in fattura
La norma non subisce sostanziali modifiche rispetto al Dl e dispone che i titolari di crediti non ancora utilizzati, che derivino da cessioni o dallo “sconto in fattura” (articolo 121, comma 1, lettere a) e b) Dl n. 34/2020), siano tenuti, dal 1° dicembre 2023, a inviare una comunicazione all’Agenzia delle entrate – con modalità stabilite dal direttore dell’Agenzia – entro trenta giorni dalla data in cui si viene a conoscenza dell’evento che ha determinato la non utilizzabilità del credito. La disposizione precisa che, qualora la conoscenza dell’evento che ha determinato la non utilizzabilità del credito risulti precedente al 1° dicembre 2023, la comunicazione andrà effettuata, con le stesse modalità, entro il 2 gennaio del 2024.
Viene prevista anche la sanzione amministrativa tributaria di 100 euro, per il mancato adempimento comunicativo di cui sopra.

Articolo 26 – Imposta straordinaria sull’incremento del margine di interesse
La legge modifica profondamente la tassa sugli extraprofitti delle banche.
La nuova norma introdotta, in particolare, prevede che l’imposta straordinaria è determinata applicando un’aliquota pari al 40% sull’ammontare del margine degli interessi ricompresi nella voce 30 del conto economico redatto secondo gli schemi approvati dalla Banca d’Italia, relativo all’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2024, che eccede per almeno il 10% il medesimo margine nell’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2022.
L’ammontare del nuovo tributo non potrà, in qualsiasi caso, essere superiore allo 0,26% dell’importo complessivo dell’esposizione al rischio su base individuale (nella versione del decreto “Omnibus” vi era il riferimento allo 0,1% del totale dell’attivo) con riferimento alla data di chiusura dell’esercizio antecedente a quello in corso il 1° gennaio del 2023.
Ciò posto, la novità probabilmente di maggiore portata applicativa, disposta dalla legge di conversione, è contenuta nel nuovo comma 5-bis dell’articolo 26, che prevede che le banche, in luogo del versamento della tassa, possano destinare, in sede di approvazione del bilancio relativo all’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2024, a una riserva non distribuibile, a tal fine individuata, un importo non inferiore a due volte e mezzo l’imposta.
Qualora la riserva fosse utilizzata per la distribuzione di utili, la banca subirebbe una penale ossia dovrebbe versare l’imposta, maggiorata di un importo pari, in ragione d’anno, al tasso di interesse sui depositi presso la Banca centrale europea.
Infine, la norma dispone (altra novità rispetto al Dl n. 104/2023) che è fatto divieto alle banche di traslare nei confronti di imprese e clienti finali gli oneri derivanti dall’applicazione della menzionata imposizione, spettando all’Autorità garante della concorrenza e del mercato vigilare sulla puntuale osservanza del divieto. L’Antitrust potrà operare anche con accertamenti a campione e dovrà riferire annualmente alle Camere, con apposita relazione (cfr articolo 26, comma 6-bis).

Mancata emissione di scontrini, al via la regolarizzazione a sanzione ridotta

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Roma – Con la pubblicazione del decreto “Energia” nella Gazzetta Ufficiale dello scorso 29 settembre e in vigore dal 30 settembre, diventa operativa la norma che consente ai soggetti Iva di regolarizzare l’omessa certificazione dei corrispettivi incassati dal 1° gennaio 2022 e fino al 30 giugno 2023 usufruendo delle sanzioni ridotte previste dal ravvedimento operoso anche se le stesse violazioni sono state già constatate dall’Amministrazione finanziaria con un processo verbale (articolo 4, Dl n. 131/2023). Potrà beneficiare dell’opportunità, ad esempio, il commerciante che ha ricevuto il pagamento senza emettere lo scontrino fiscale o la ricevuta.
La regolarizzazione riguarda le violazioni relative alla certificazione dei corrispettivi previste dall’articolo 6, commi 2-bis e 3, del Dlgs n. 471/1997.Più nello specifico, la disposizione agevolativa può essere applicata alle irregolarità già constatate fino al 31 ottobre 2023 a patto che il ravvedimento sia effettuato entro il prossimo 15 dicembre. Restano fuori, invece, quelle per le quali siano state eventualmente già irrogate le sanzioni da parte dell’Agenzia delle entrate alla data di perfezionamento del ravvedimento.
C’è da aggiungere, infine, che le violazioni così regolarizzate non saranno considerate nel computo ai fini dell’applicazione della sanzione accessoria di sospensione dell’attività.