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Luglio 2023

Corsi in piscina, con tariffario l’attività dell’Asd diventa commerciale

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Altro indizio dirimente, il versamento delle quote sociali in ragione del diverso utilizzo, da parte dei soci, dei servizi forniti dall’associazione sportivo dilettantistica

Roma 31 lug 2023  – All’associazione sportiva dilettantistica che adotta un tariffario per le diverse attività proposte, con indicati, per la piscina, prezzi diversi per i vari corsi di nuoto offerti, deve essere riconosciuta la natura commerciale. La presenza, infatti, di detto tariffario costituisce una prova inconfutabile che la gestione dell’attività associativa avviene secondo una logica imprenditoriale, in quanto finalizzata a offrire ai propri associati specifiche prestazioni dietro un corrispettivo variabile a seconda del servizio offerto.

Conseguenza di ciò è che all’ente, come detto, va riconosciuta una natura commerciale e, pertanto, lo stesso è soggetto all’applicazione del regime fiscale ordinario (ex articolo 80 del Tuir), in luogo di quello maggiormente favorevole previsto dalla legge n. 398/1991 per gli enti sportivi non commerciali.
È quanto ha affermato, con la decisione n. 1506 del 23 maggio 2023, la Corte di giustizia tributaria di secondo grado della Calabria, accogliendo le tesi dell’amministrazione finanziaria.

Il caso e il ricorso in primo grado
L’Agenzia delle entrate emetteva, nei confronti di un’associazione sportiva dilettantistica, un avviso di accertamento, con il quale rideterminava la base imponibile della stessa secondo i regimi contabili per le imprese, non riconoscendole il più favorevole regime tributario previsto, per gli enti non commerciali, dalla legge n. 398/1991.
Ad avviso infatti dell’amministrazione finanziaria, l’associazione sportiva doveva essere qualificata come ente commerciale per la natura dell’attività svolta e comprovata dalla riscontrata presenza di un “tariffario piscina comunale”, dal quale si evinceva chiaramente che i prezzi variavano a seconda delle discipline praticate, e nel quale era prevista anche una scontistica tipica delle attività commerciali.

Non condividendo l’operato dell’ufficio, l’associazione sportiva dilettantistica impugnava l’avviso di accertamento dinanzi la competente Corte di giustizia tributaria di primo grado di Catanzaro, che respingeva il ricorso confermando il buon operato dell’Agenzia.
Avverso la determinazione dei primi giudici, l’associazione proponeva quindi appello alla Corte di giustizia tributaria di secondo grado della Calabria, chiedendo, ancora una volta, l’annullamento dell’accertamento emesso dall’ufficio.

Le agevolazioni “mancate”
Per quanto concerne i benefici riconosciuti dalla legge n. 398/1991 a favore degli enti non commerciali, segnaliamo come la stessa abbia  normato i regimi fiscali e contabili delle associazioni, in particolare di quelle di natura sportivo-dilettantistica, introducendo un regime fiscale agevolato per le Asd che non hanno scopo di lucro, che sono affiliate alle Federazioni sportive nazionali o agli Enti di promozione sportiva e che svolgono attività sportiva dilettantistica, riconosciuta dal Coni, compresa l’attività didattica.
La disciplina agevolata riguarda sia per le imposte dirette, come Ires e Irap, sia quelle indirette come l’Iva e prevede che le entrate delle attività commerciali vengano assoggettate a tassazione Ires solo per il 3%, con una deduzione del 97% dei proventi derivanti da attività commerciali.
Il regime è applicabile qualora tali enti, durante il periodo d’imposta precedente, abbiano conseguito proventi derivanti da attività commerciali per un importo non superiore a 400mila euro.
Per usufruire dei benefici previsti dalla legge in argomento, le associazioni interessate devono esercitare l’opzione prevista dall’articolo 1 della stessa, comunicando la scelta agli uffici della Siae e dell’Agenzia delle entrate territorialmente competenti. L’opzione ha effetto a partire dal primo giorno dell’anno solare successivo a quello in cui è esercitata ed è valida per un quinquennio, sempre che non vengano meno i requisiti previsti dalla legge, ovvero l’assenza del fine di lucro dell’associazione o della società che svolge attività sportiva dilettantistica e l’affiliazione alle Federazioni sportive nazionali o agli Enti nazionali di promozione sportiva riconosciuti ai sensi delle leggi vigenti.

Oltre alle agevolazioni previste in tema di determinazione del reddito imponibile, le associazioni sportive dilettantistiche, che hanno esercitato l’opzione, sono esonerate dagli obblighi di tenuta delle scritture contabili (articoli 14, 15, 16, 18 e 20 del Dpr n. 600/1973) e dalla registrazione delle fatture, dall’emissione di ricevute fiscali e scontrini, dalla presentazione della dichiarazione Iva annuale, dalla tenuta delle scritture contabili proprie delle imprese commerciali, delle società e degli enti equiparati e dalla redazione del bilancio (Titolo II del Dpr n. 633/1972).

La decisione dei giudici tributari d’appello.
Chiamati a pronunciarsi definitivamente nel merito della questione, i giudici tributari calabresi hanno dato ragione al fisco, respingendo l’appello dell’Asd.
La presenza, infatti, di un “tariffario piscina comunale”, dal quale si evince chiaramente che i prezzi variano a seconda delle discipline praticate, e nel quale è prevista anche una scontistica tipica delle attività commerciali, a dispetto di quanto prevede il carattere associativo dell’ente con accesso dei soci, con pari diritti alle attività istituzionali, è, per i magistrati di secondo grado, una prova inconfutabile dell’attività commerciale svolta dall’associazione medesima.

Sul punto, i giudici hanno, infatti, recisamente affermato che “una simile e decisiva circostanza, peraltro pacifica ed incontestata, prova chiaramente la gestione dell’attività associativa secondo una logica imprenditoriale con lo scopo di offrire ai propri associati specifiche prestazioni dietro corrispettivo variabile, caso per caso, secondo il tipo di prestazione e corso richiesto, con carattere di sistematicità ed organizzazione permanente, dotata di locali adeguati, apparecchiature e personale”.

Discorso similare hanno fatto i giudici di appello per quanto concerne le quote associative. A loro avviso, infatti, le quote in questione assumono valenza commerciale quando sono versate in ragione del diverso utilizzo, da parte dei soci, dei servizi forniti dall’associazione, costituendo in tale ipotesi il sostanziale corrispettivo dovuto in base a un rapporto sinallagmatico che si instaura tra soci ed ente, proprio come è avvenuto per la Asd parte del giudizio.
La previsione di quote sociali così strutturate, ma soprattutto la presenza del citato tariffario hanno fatto propendere i giudici tributari di secondo grado per riconoscere una chiara natura commerciale all’associazione sportiva dilettantistica, confermando così il corretto operato dell’ufficio e respingendo definitivamente nel merito l’appello proposto dalla medesima Asd.

Pubblicato il nuovo Avviso “Sport e Periferie”, anno 2023

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ROMA – E’ stato pubblicato l’Avviso “Sport e Periferie 2023” per promuovere lo sviluppo di infrastrutture sportive e favorire l’inclusione sociale, il benessere e la coesione delle comunità locali. Dal 1° settembre sarà possibile caricare le proposte progettuali in Piattaforma.

Stanziati 75 milioni di euro destinati a progetti dei Comuni con meno di 100.000 mila abitanti.

A tal proposito il Ministro Abodi dichiara: “Con la pubblicazione dell’avviso Sport e Periferie 2023 da parte del nostro Dipartimento per lo sport offriamo un ulteriore e significativo contributo al miglioramento delle infrastrutture sportive dei comuni italiani sotto i 100.000 abitanti. Le politiche pubbliche sportive partono dalla base, dai luoghi socialmente più esposti, dove maggiore è l’esigenza di riqualificazione dell’impiantistica sportiva, e questa misura rappresenta una grande opportunità di sviluppo sostenibile a favore di una maggiore e migliore pratica sportiva nei territori, a vantaggio di chi pratica lo sport in tutte le sue declinazioni e di chi ci lavora. I 75 milioni di euro stanziati dal Governo per questo bando sono una grande opportunità per rigenerare aree urbane e recuperare quelle disagiate, riqualificando, quindi, anche il tessuto sociale. Lo sport è una delle principali ‘difese immunitarie sociali’, fattore strategico per perseguire l’obiettivo del miglioramento della qualità della vita ed è, quindi, opportuno per i comuni potersi predisporre con impianti sportivi sempre più adeguati, sicuri, intelligenti tecnologicamente, educati dal punto di vista ambientale e accessibili per tutte le forme di disabilità.”

L’iniziativa mira a valorizzare l’importanza dello sport come strumento fondamentale per migliorare la qualità della vita nelle zone periferiche delle città. Attraverso l’assegnazione di finanziamenti mirati alla rigenerazione urbana, l’avviso si propone di raggiungere le seguenti finalità:

  • Ridurre i fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale
  • Migliorare la qualità urbana e riqualificare il tessuto sociale
  • Incrementare la sicurezza urbana, anche attraverso la promozione di attività sportiva
  • Diffondere la cultura del rispetto e della giustizia sociale

Gli ambiti di intervento riguardano:

  • La realizzazione e/o rigenerazione degli impianti sportivi destinati all’attività agonistica e localizzati nelle aree svantaggiate del Paese e nelle periferie urbane nonché la diffusione, nelle stesse aree, delle attrezzature sportive necessarie per l’allestimento di strutture e impianti
  • Il completamento e/o adeguamento degli impianti sportivi esistenti, destinati all’attività agonistica nazionale e internazionale

L’Avviso è aperto a tutti i Comuni insistenti sul territorio italiano, con popolazione fino a 100.000 abitanti (ovvero 7941 Comuni su 7986, secondo l’ultimo aggiornamento ISTAT) che non abbiano già beneficiato di finanziamenti a valere sul Fondo Sport e Periferie in relazione agli avvisi pubblicati negli anni 2020 e 2022. Per quanto concerne gli avvisi pubblicati prima del 2020, compresi i piani pluriennali, il Comune potrà partecipare al presente bando a condizione che l’intervento finanziato sia stato compiutamente realizzato e ne sia in corso la fruizione da parte degli utenti.

Le richieste di contributo non potranno essere superiori a 700mila euro per ciascun intervento e dovranno prevedere una quota di cofinanziamento in funzione della popolazione residente.

La presentazione delle domande potrà essere effettuata a partire dalle ore 12:00 del 1° settembre 2023 e fino alle ore 12:00 del 10 ottobre 2023, esclusivamente sull’apposita Piattaforma messa a disposizione dal Dipartimento per lo Sport

Link all’avviso:

Fondo sport e periferie 2023

Riforma dello sport, approvati dal Cdm alcuni correttivi

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Roma 29 lug 2023 – Durante la conferenza stampa di ieri l’altrosul consiglio dei Ministri è stata annunciata l’approvazione di alcuni correttivi alla riforma dello sport. Il decreto legislativo, di cui si attende ora la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, reca disposizioni integrative e correttive dei decreti legislativi 28 febbraio 2021, nn. 36, 37, 38, 39 e 40.

Il testo, prima di ottenere il placet del Governo, ha incassato l’intesa della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome e della Conferenza unificata.

Hanno presentato i provvedimenti approvati, il Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, il Ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, e il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi. Il consiglio nazionale della FGCI segue costantemente i lavori

Sul tema della riforma del lavoro sportivo, il presidente federale  FGCI Gravina  ha sottolineato la volontà di aggiornare nella riunione del prossimo 4 agosto l’impianto delle nuove norme per affrontare alcune criticità emerse dopo le prime settimane di applicazione. L’obiettivo è creare un nuovo equilibrio del sistema a seguito dell’entrata in vigore del decreto legislativo n. 36/2021 che ha determinato l’abolizione quasi totale del vincolo sportivo e la conseguente rivisitazione (interna alla Federazione) del meccanismo dei premi di formazione tecnica. Gravina ha ribadito la massima attenzione verso il mondo dei Dilettanti e ha invitato tutte le componenti a riunirsi in maniera permanente per rivisitare al meglio l’impianto normativo (in particolare, la previsione dei premi di formazione tecnica anche per il tesseramento biennale da giovane di serie e la definizione di accordi collettivi in ambito dilettantistico che siano semplici, flessibili e assolutamente rispettosi delle peculiarità dei diversi livelli della LND), a garanzia dell’impegno e dello sforzo che le società dilettantistiche profondono, in particolare per il calcio giovanile.

Sul fronte delle migliorie e degli aspetti attuativi pratici del decreto è in costante attività il dottore commercialista Lamberto Mattei, il quale di recente è stato relatore in Senato su questa delicata tematica. “La riforma del lavoro sportivo – spiega Mattei – produce un impatto economico e nel contempo sociale, la sinergia tra tecnici e politici riesce a produrre degli effetti di proposte pratiche. L’attuazione di norme, deve trovare poi rispondenza nella realtà pratica quotidiana a salvaguardia dello sport in generale, sia per gli operatori di settore che per gli agonisti”.

Lavoro sportivo, al via l’obbligo tracciabilità degli emolumenti

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Roma 27 lugl 2023 – Al via l’obbligo di pagamenti tracciati nel contesto dei compensi sportivi. Una misura che si applica sia al lavoro nello sport in generale e sia per le collaborazioni coordinate continuative, gestionali ed amministrative a vario titolo e ruolo. Non è dunque più possibile – spiega il dottore commercialista Lamberto Mattei – utilizzare pagamenti in contanti, e la misura vale anche per importi al di sotto della soglia dei mille euro. Una situazione che deve essere attentamente monitorata per non incappare in spiacevoli sanzioni i cui importi sono anche rilevanti (da 1.000 a 5.000,00 euro).

Ai sensi del comma 910 e 912 della legge n. 205/2017, l’obbligo si applica ai rapporti di lavoro subordinato di cui all’articolo 2094 c.c., indipendentemente dalla durata e dalla modalità di svolgimento della prestazione lavorativa, ai contratti di collaborazione coordinata e continuativa e infine ai contratti di lavoro stipulati in qualsiasi forma dalle cooperative con i propri soci

Per evitare problemi è necessario pertanto il rispetto della cosiddetta  “tracciabilità piena” di tutte le retribuzioni di lavoro dipendente (ivi comprese le cd. amministrativo-gestionali) e delle co.co.co. (fino a 18/24 ore settimanali), salvo che nel decreto “correttivo-bis” in arrivo non vengano previsti eventuali  esoneri di applicazione della normativa ordinaria.

La tracciabilità può essere garantita con il bonifico, pagamenti elettronici, o pagamenti in contanti presso sportelli ove  dove il datore di lavoro abbia un conto corrente di tesoreria con mandato di pagamento; emissione di assegno consegnato direttamente al lavoratore o, in caso di suo comprovato impedimento, a un suo delegato.

“Oltre agli adempimenti, – spiega ancora Mattei – importanti sono anche le diciture che devono essere riportate nei bonifici indirizzati ai lavoratori”.

Per qualsiasi informazione lo Studio Sarcc di Roma è a disposizione.

 

Riforma lavoro sportivo, Lamberto Mattei: “politica e tecnici insieme per il bene comune”

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ROMA 20 LUG. 2023 – Cresce l’interesse per la riforma del lavoro sportivo, particolare attenzione è stata posta ai lavori organizzati da Studio Sarcc di Roma di cui è owner il dottore commercialista Lamberto Mattei. In particolare il convegno svoltosi presso il Senato della Repubblica lo scorso mercoledì 12 luglio 2023 è stata una occasione importante per mettere a fuoco importanti interventi migliorativi da apportare alla legge di riordino.

La nota rivista “fiscoetasse” ha ripreso le pubblicazioni del dott. Mattei, e riportato anche il video integrale dell’evento dal quale si possono trarre importanti conclusioni sullo stato dell’arte.

“Ci troviamo di fronte ad una importante sfida – spiega il dottore Lamberto Mattei – che è quella di mettere insieme la politica ed i tecnici di settore. Sulla riforma dello sport è stata importante anche la mia audizione alla X commissione in Senato, e tutto l’iter che abbiamo avviato in stretta collaborazione con il governo. Dobbiamo evitare dei gap normativi che vadano a causare serie problematiche ad aziende e fruitori dei servizi sportivi. Perchè dopo può essere molto difficile apportare correttivi e modifiche, bisogna agire in prevenzione ed approfondimento. Il lavoro sportivo interessa una molteplicità di persone che profondono il loro impegno con professionalità, e questo lavoro che è una risorsa per il territorio nazionale deve essere supportato e tutelato. Quello del Senato è stato un evento particolarmente fattivo, che evidenzia un modus operandi recepito dal governo e sul quale siamo in piena attività quotidiana”.

Riforma del diritto sportivo, Lamberto Mattei interviene in Senato

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Roma – Il dottore commercialista Lamberto Mattei, ha introdotto i lavori in Senato presso la Sala Caduti di Nassirya  nella Conferenza stampa  sul tema ” Riforma sul lavoro sportivo” che si è svolta questa mattina presso il Senato della Repubblica Italiana. La parte organizzativa di accredito è stata curata dallo Studio associato Sarcc di Roma (Monteverde).

L’iniziativa è stata intrapresa dal Presidente della VII commissione Sen. Roberto Marti, ed oltre a Mattei, esperto di settore, hanno presenziato  altri e qualificati autorevoli relatori, oltre allo stesso senatore Marti: il sen. Claudio Durigon, sottosegretario al lavoro e politiche sociali, Massimiliano Aielli, capo di gabinetto del Ministro dello sport, Giampaolo Duregon presidente Asif Eurowelness, e Guido D’Amico presidente Confimprese Italia.

“Serve ora più che mai un impegno tecnico abbinato a quello politico per dare risposte certe – ha spiegato Mattei ad Uffici Stampa Nazionali – parliamo di esenzioni parziali Imu per centri sportivi e tante altre iniziative che sono necessarie per i gestori anche per contenere i prezzi. Il rischio, infatti è un aumento importante per i fruitori, agonisti, atleti etc. Ridurre l’impatto dei costi è un impegno possibile sul quale siamo impegnati tutti in prima linea. L’evento di questa mattina è stato particolarmente utile per tracciare uno stato dell’arte sulla riforma di settore e procedere ad una attenta analisi migliorativa”.

 

 

 

Riforma dello sport, Lamberto Mattei in X commissione per gli emendamenti ai decreti attuativi

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ROMA – Una nuova interessante puntata quella del 4 luglio su Istituzioni e cittadini sul tema dello Sport. Il dottore commercialista Lamberto Mattei torna dunque ad essere protagonista sul tema della riforma del lavoro nel settore sportivo. Con lui in tandem anche l’avvocato Walter Cillaroto. In apertura di trasmissione è stata anche promossa la presentazione del convegno previsto per mercoledì 12 luglio al senato della Repubblica. Una occasione dove lo stesso Mattei sarà autorevole relatore proprio per affrontare nello specifico e nella sede istituzionale più alta, ogni aspetto. Mattei durante la trasmissione si è soffermato sull’importanza dei decreti attuativi sui quali bisogna arricchire una riforma che incide su tantissime persone.

“Servono risultati – spiega Mattei – e ci stiamo adoperando per analizzare le criticità facendo corrispondere adeguate proposte di soluzione. Per questo sarò alla commissione X per proporre intuizioni agli emendamenti ai decreti attuativi. Questa riforma incide su tantissime persone quindi abbiamo il dovere di adoperarci al meglio”

Clicca sul link per seguire la trasmissione in streaming:

 

Riforma del lavoro sportivo, a Roma convegno in Senato

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ROMA – Il dottore commercialista Lamberto Mattei, sarà relatore ufficiale alla presentazione della Riforma sul lavoro sportivo che avrà luogo mercoledì 12 luglio 2023 alle ore 11 presso la Sala Nassirya del Senato della Repubblica. La parte organizzativa di accredito è curata dallo Studio associato Sarcc di Roma (Monteverde). Per partecipare è fatto obbligo di iscrizione preventiva. L’iniziativa è stata intrapresa dal Presidente della VII commissione Sen. Roberto Marti, ed oltre a Mattei, esperto di settore, saranno presenti altri e qualificati autorevoli relatori, oltre allo stesso senatore Marti: il sen. Claudio Durigon, sottosegretario al lavoro e politiche sociali, Massimiliano Aielli, capo di gabinetto del Ministro dello sport, Giampaolo Duregon presidente Asif Eurowelness, e Guido D’Amico presidente Confimprese Italia.

“La riforma che interessa il settore dello sport – spiega Lamberto Mattei – fornisce opportunità, ma nel contempo devono essere analizzati anche adempimenti e riordino. Questa presentazione è un importante tassello analitico per un settore in forte crescita e ripresa e che aveva bisogno di una riforma. A livello economico-finanziario stiamo valutando tutti gli effetti che la riforma comporta per il mondo dello sport con particolare attenzione al contesto del lavoro”.

 

 

 

 

Di seguito il dettaglio evento: